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Maasai

Il termine Maasai deriva dalla lingua parlata da questo popolo, il Maa. I Maasai sono originari della valle del Nilo e giunsero in Kenya nel XVI secolo. Occuparono dapprima l’attuale area del Turkana per poi spostarsi e stabilirsi più a sud, principalmente nell’attuale area di Laikipia. Sono sicuramente fra i popoli che, da sempre, più affascinano l’occidente. Considerati gli “aristocratici” d’Africa, famosi per il coraggio, la fierezza e la bellezza dei loro guerrieri, i “Moran”, l’attaccamento alle tradizioni, ai riti di passaggio di ruolo sociale che rappresentano i momenti fondamentali della vita di ogni Maasai.

La loro struttura sociale, suddivisa in classi di età, è un eccellente esempio di gerontocrazia in cui l’anziano della tribù è rispettato, obbedito e considerato portatore di saggezza. Come i Samburu, i Kikuyu e i Kamba, i Maasai venerano il Dio Enkai. Ci sono numerose tradizioni e cerimonie ancora conservate dalla cultura Maasai: una delle più note è la danza “adumu” dei giovani guerrieri, che saltano, eretti, per dimostrare la propria forza e agilità. Gli uomini nel periodo “Moran”, ossia quando sono guerrieri, portano i capelli in lunghe treccine ricoperte di ocra rossa. Nel periodo successivo della loro vita, quando diventano “giovani anziani“ si taglieranno i capelli per portare la testa completamente rasata, come le donne.

Gli abiti, gli “shuka”, sono molto colorati e vengono indossati da uomini e donne; i gioielli di perline, molto amati da entrambi, conservano un importante valore simbolico. In relazione a quali tipi e di quale colore siano i gioielli indossati, vengono rappresentati differentemente la bellezza, la forza, le tradizioni guerriere, lo status sociale, il matrimonio e l’età. I monili vengono indossati nella vita di tutti i giorni, per le cerimonie e i rituali e, talvolta, per dimostrare ai visitatori gratitudine e rispetto.

Anche i colori hanno una particolare simbologia: il rosso indica la forza, l’unità e la sfida; il blu esprime l’energia e la forza del cielo; il verde evoca il nutrimento e la terra; l’arancio è associato alla generosità, all’amicizia e all’ospitalità; il giallo rappresenta la fertilità e il sole che dà la vita; il bianco significa la purezza e la salute; il nero vuol richiamare l’unità, l’armonia e la solidarietà.

  • © Roberts Safaris
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  • © Campi ya Kanzi
  • © Roberts Safaris
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  • © Roberts Safaris

Maasai

Il termine Maasai deriva dalla lingua parlata da questo popolo, il Maa. I Maasai sono originari della valle del Nilo e giunsero in Kenya nel XVI secolo. Occuparono dapprima l’attuale area del Turkana per poi spostarsi e stabilirsi più a sud, principalmente nell’attuale area di Laikipia. Sono sicuramente fra i popoli che, da sempre, più affascinano l’occidente. Considerati gli “aristocratici” d’Africa, famosi per il coraggio, la fierezza e la bellezza dei loro guerrieri, i “Moran”, l’attaccamento alle tradizioni, ai riti di passaggio di ruolo sociale che rappresentano i momenti fondamentali della vita di ogni Maasai.

La loro struttura sociale, suddivisa in classi di età, è un eccellente esempio di gerontocrazia in cui l’anziano della tribù è rispettato, obbedito e considerato portatore di saggezza. Come i Samburu, i Kikuyu e i Kamba, i Maasai venerano il Dio Enkai. Ci sono numerose tradizioni e cerimonie ancora conservate dalla cultura Maasai: una delle più note è la danza “adumu” dei giovani guerrieri, che saltano, eretti, per dimostrare la propria forza e agilità. Gli uomini nel periodo “Moran”, ossia quando sono guerrieri, portano i capelli in lunghe treccine ricoperte di ocra rossa. Nel periodo successivo della loro vita, quando diventano “giovani anziani“ si taglieranno i capelli per portare la testa completamente rasata, come le donne.

Gli abiti, gli “shuka”, sono molto colorati e vengono indossati da uomini e donne; i gioielli di perline, molto amati da entrambi, conservano un importante valore simbolico. In relazione a quali tipi e di quale colore siano i gioielli indossati, vengono rappresentati differentemente la bellezza, la forza, le tradizioni guerriere, lo status sociale, il matrimonio e l’età. I monili vengono indossati nella vita di tutti i giorni, per le cerimonie e i rituali e, talvolta, per dimostrare ai visitatori gratitudine e rispetto.

Anche i colori hanno una particolare simbologia: il rosso indica la forza, l’unità e la sfida; il blu esprime l’energia e la forza del cielo; il verde evoca il nutrimento e la terra; l’arancio è associato alla generosità, all’amicizia e all’ospitalità; il giallo rappresenta la fertilità e il sole che dà la vita; il bianco significa la purezza e la salute; il nero vuol richiamare l’unità, l’armonia e la solidarietà.